La vita mi ha messo a dura prova con malattie e, a volte, successive morti di persone care alle quali ho donato certamente la mia presenza amorevole, ma qui e ora sono consapevole che c’è molto che posso aggiungere nell’ accompagnare le persone in questa delicata situazione. Ora so che ognuno di noi ha il potere di cambiare il proprio stato di salute, “agendo “sul proprio sentire, sul dialogo interiore, sulle proprie azioni.

La vita mi ha portato ad accettare la fine del mio matrimonio. Dapprima vissuto come un fallimento e a poco a poco, come un atto di responsabilità e di amore per me stessa e per le persone coinvolte. Ho compreso come uscire dalla zona di comfort, se essa ci toglie la gioia e la pace interiore. Ho compreso, durante la mia formazione e attraverso tecniche che pratico, che per amare gli altri, prima è necessario permettersi di amarsi, così come siamo. Solo nella accettazione, che non è rassegnazione, possiamo evolvere e migliorare noi e la nostra vita.

La vita, poi, mi ha fermata nuovamente quando ho conosciuto personalmente il tumore ad entrambi i seni. Quella “fermata “, che il mio corpo ha voluto per me è stata la svolta nella mia vita. Ho provato una rabbia intensa, un forte senso di smarrimento ed impotenza, di paura. Ricordo ancora quel mio sentire, ma ora è più radicato in me il valore che ho ricavato da tutto ciò.

Attraverso il percorso di studio e pratica per divenire Cancer Coach, ho usato strumenti utili a trovare dentro di me il “significato della mia malattia “, ho iniziato a dialogare con essa, non a combatterla. Ho compreso che il corpo è il nostro più grande amico, se lo ascoltiamo. Ma ancor di più ho interiorizzato che in base a come interpretiamo gli avvenimenti intorno a noi, il cervello e sistema nervoso centrale rispondono, inviando alle nostre cellule un flusso costante di messaggi che poi influenzano il nostro stato di salute nel corpo. Messaggi positivi, vibrazioni positive concretizzano risposte sane al nostro corpo, rafforzando anche il sistema immunitario; diversamente ci stiamo creando uno stato patogeno che nel tempo può portarci alla malattia cronica. Proprio come è successo a me!

Da quel momento si è formato “il puzzle della mia vita “e finalmente ho scoperto di essere io il protagonista e l’autore, affidando, anche, questa mia nuova consapevolezza ad una volontà superiore.

Ho continuato le mie formazioni e oggi, proprio grazie alla malattia, ho sentito potente la mia missione d’anima. Ricordo quelle lacrime trasformate in sorrisi, dapprima flebili, poi contagiosi. Ricordo e vivo con fierezza tutte le mie nuove consapevolezze: autostima, resilienza, fiducia, perdono, lasciar andare ciò che non mi appartiene più, imparare a dire SI a me stessa, non solo agli altri, stupore per la vita, VOGLIA DI VIVERE!